28/04/2024
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In Volo sulla Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano – Colle di Val d’Elsa (SI)

La pieve dei Santi Ippolito e Cassiano è un luogo di culto cattolico che si trova in località Coneo, nel comune di Colle di Val d’Elsa, in provincia di Siena, nel territorio dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. Le prime testimonianze storiche risalgono al 972 quando è nominata in un atto di vendita tra una sua chiesa suffraganea e il marchese Ugo di Toscana. Altre testimonianze indirette risalgono all’XI secolo, epoca in cui la pieve è nominata nei registri della vicina Badia a Coneo; da quei documenti risulta inoltre che, presso la pieve, esisteva una comunità di sacerdoti che avevano il compito di officiare le chiese suffraganee. Il ruolo della chiesa crebbe notevolmente nel corso del XII secolo. In quel tempo i pievani avevano anche la funzione di notai e in loro presenza venivano stipulati atti di notevole importanza. Di tali atti sono da ricordare quello stipulato l’11 ottobre 1152 in seguito ad una controversia con tale Marco proposto di Casole d’Elsa, quello datato 20 dicembre 1174 quando il pievano di Coneo presenziò ad una sentenza contro la Badia di Marturi ed infine quello del 22 settembre 1186 quando, nella pieve di Coneo e alla presenza del pievano, i membri della famiglie feudale dei Soarzi di Strove giurarono fedeltà all’abate di Isola. La pieve apparteneva alla diocesi di Volterra, possesso confermato dalle bolle di papa Alessandro III datate 29 dicembre 1171 e 23 aprile 1179 ma, verso la fine del secolo XII, la chiesa passò sotto l’influenza del vicino comune di Colle di Val d’Elsa. I pievani mantennero la loro indipendenza anche durante tutto il XIII secolo. Le testimonianze sulla vita della pieve nel XIII secolo riportano che, il 24 gennaio 1230, il pievano Fidanza fosse insieme al vescovo di Volterra Pagano Pannocchieschi all’interno del castello di Gambassi, in quel momento assediato dai Sangimignanesi i quali, una volta preso il castello, incaricarono il pievano di raccogliere il giuramento di fedeltà degli abitanti; il 1º dicembre 1265 risulta che il pievano Bertoldo fosse stato nominato rappresentante di diverse pievi e chiese durante un sinodo diocesano a Volterra. Le rendite economiche della chiesa erano buone, grazie soprattutto alle fiere del bestiame che si tenevano nella valle sottostante che divide la pieve di Coneo dall’abbazia di Coneo, ma molto instabili, anche a causa della scarsa popolazione che abitava il suo territorio che non garantiva entrate stabili in occasione della decime; ad esempio in occasione della decima del 1356 l’intero territorio raccolse solo 197 lire e 10 soldi. Negli anni precedenti la raccolta aveva fruttato: nel 1275 6 lire e 3 soldi; nel 1276 8 lire e 2 soldi; nel 1296 4 lire e 2 soldi; nel 1298 9 lire; nel 1302 5 lire. Nel corso del XV secolo la chiesa venne progressivamente abbandonata al suo destino. (Fonte: Wikipedia)